Metallaro – Spotted Togliatti http://www.spottedtogliatti.org Trasudiamo disagio Thu, 14 Dec 2023 10:33:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 http://www.spottedtogliatti.org/wp-content/uploads/2016/11/cropped-cropped-cropped-Logo-bianco-32x32.jpg Metallaro – Spotted Togliatti http://www.spottedtogliatti.org 32 32 120486447 Er Metallaro tra donne, Covid e chiusure http://www.spottedtogliatti.org/2020/10/26/er-metallaro-donne-covid-chiusure/ Mon, 26 Oct 2020 07:38:28 +0000 http://www.spottedtogliatti.org/?p=2177 “Erano svariati mesi che non ci ricapitavo, molte lunghe settimane erano trascorse dal mio ultimo abbraccio con l’amore mercenario e quella che io chiamo “professionalità al servizio dell’eiaculazione”. C’erano stati tanti impicci di mezzo, iniziando dal fatto che mi stavo quasi per fidanzare con una mezza matta, psicopatica ma adorabile, conscia che mi dividevo tra … Continua a leggere Er Metallaro tra donne, Covid e chiusure

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“Erano svariati mesi che non ci ricapitavo, molte lunghe settimane erano trascorse dal mio ultimo abbraccio con l’amore mercenario e quella che io chiamo “professionalità al servizio dell’eiaculazione”. C’erano stati tanti impicci di mezzo, iniziando dal fatto che mi stavo quasi per fidanzare con una mezza matta, psicopatica ma adorabile, conscia che mi dividevo tra altre due amiche di letto ma comunque possessiva e tendente all’esclusiva. Non mi sono sentito pronto per un salto così profondo, così capitò che non solo persi le sue grazie, ma anche le altre due saputa la situazione si erano prontamente ritirate a mo’ di vendetta, lasciandomi sostanzialmente a bocca asciutta.
Una tripla scaricata che non ci voleva proprio, le donne quando vogliono sanno coalizzarsi e punirti come si deve.
Tra l’altro al lavoro è un periodo affannoso e impegnativo, soldi ne stanno entrando ma non c’è un attimo libero. Mi firmo come “metallaro” perché lavoro proprio il metallo per conto mio. Per fortuna ho capito subito che mettendomi sempre i guanti e non rovinandomi le mani le donne mi avrebbero guardato con un altro occhio. Da operaio ad artigiano ci passa un mondo in mezzo, e con un po’ di cultura che non ho mai trascurato di coltivare riesco a barcamenarmi bene anche in ambienti altrimenti preclusi a quelli come me.
Fatto sta che la situazione tendeva al tragico. Senza amiche e amichette e con turni in officina lunghissimi l’unica cosa che mi ricordava la fica era il calendario, di quelli che non manca mai in un’officina. Che si fa?
Sabato scorso terminato di saldare la struttura di un letto, dopo aver fatto la doccia e mangiato tristemente dal kebbabbaro, pensavo che alle undici di sera sarebbe stato perfetto chiudere almeno la giornata con una pelle. Mi ero ri-reso presentabile ma per appuntamenti vari con amici ormai era tardi. Non solo, si parlava insistentemente di coprifuoco serale e allora sì che sarebbero stati guai seri. Così, dopo una manciata di chilometri trascorsi distrattamente a sentire per radio due che litigavano sul Covid, arrivo sulla Togliatti lato Casilina. Macchine poche rispetto ad anni fa, forse la paura di un contagio ha fermato i mignottari, a parte ovviamente i fuoriclasse e quelli super arrapati come me che da dieci giorni non alzavano una paglia.
Giro di boa e stavolta punto alla solidità e alla sicurezza, andando da quelle che stazionano prima dell’arco, di solito sono le più bone o perlomeno le più appariscenti. Di guardie manco l’ombra (perché, se siete nuovi del genere, il primo giro serve proprio a quello scopo), neanche contratto e mi scelgo una mega cavalla vestita come in un film porno, con un fisico veramente da zoccola a 30 euro chiavi in mano. Fa fresco, pure troppo per i miei gusti, e mi dice che inspiegabilmente sono il primo della serata.
Con un italiano appena comprensibile conferma che la storia del Covid sta mandando in crisi un intero settore, i clienti sono pochi, le guardie tante ma stranamente stasera non ne girano. Insomma è preoccupata e consapevole che cassa integrazione e contributi per loro non ce ne saranno. Al limite un calcio in culo e via a casa.
Volume 2Facciamo quello che dobbiamo fare, la stanchezza nel caso mio si fa sentire ma è una bella fica che sa il fatto suo e fa piacere averla tra le mani, poi mentre la riaccompagno con molta discrezione mi fa una proposta. Abita non lontanissimo da casa mia, neanche dieci minuti in macchina, mi lascia il numero di telefono dicendomi che in caso di chiusura posso passare a casa sua, basterà farglielo sapere con un po’ di anticipo. Prezzo? Tutto sommato di favore, e comunque non sono affari vostri…
Come è andata a finire? Una delle due sovversive è tornata a farsi sentire e forse per il weekend si riottiene qualcosa, chiaramente negli orari previsti, l’altra ci sta pensando ma quel numero lo conservo gelosamente. Ho già programmato una visita per la settimana che entrerà, e visto che per motivi di lavoro posso anche andare oltre l’orario consentito basterà dimostrare che andavo o tornavo da lì. Pertanto esco con la tuta, le scarpe antinfortunistica e non mi metterò i guanti durante il giorno, a casa sua gli imbocco direttamente così. Una cosa tipo il fumetto “Il Montatore”, quelli che zio teneva nascosti dietro l’enciclopedia a casa di nonna. Perché pure all’epoca s’ammazzavano de pippe. Anzi, mi sa proprio che era pure peggio.”

Antinfortunisticatece:

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Il Metallaro, la segretaria e i caramba http://www.spottedtogliatti.org/2019/09/27/metallaro-la-segretaria-caramba/ Fri, 27 Sep 2019 12:10:58 +0000 http://www.spottedtogliatti.org/?p=2048 “Era una notte buia e tempestosa, avrebbe scritto Snoopy se l’avesse iniziata lui questa storia. Invece no, era una normalissima serata di inizio estate, tardissima serata, di quelle che ancora non se fa la schiuma dal caldo e anzi gironzolare per la strada maestra diventa un piacere e un modo di allungare la solita uscita … Continua a leggere Il Metallaro, la segretaria e i caramba

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“Era una notte buia e tempestosa, avrebbe scritto Snoopy se l’avesse iniziata lui questa storia. Invece no, era una normalissima serata di inizio estate, tardissima serata, di quelle che ancora non se fa la schiuma dal caldo e anzi gironzolare per la strada maestra diventa un piacere e un modo di allungare la solita uscita deludente. Amici e amiche, amiche al cazzo che parlano parlano te la fanno crede ma non scuciono un pelo de fregna che sia uno.
Così, invece de famme intortà da promesse di rispondere sì a inviti a cena successivi e stronzate tipo gli apericena decido che 20 euro (se va male 30) li investo in un amplesso sicuro, professionale, col brivido della clandestinità che solamente la Palmiro Togliatti sa regalare. Meglio ancora se siamo in mezzo alla settimana e di gente che gira ce n’è tutto sommato poca.
Per capire meglio tutto quello che sarebbe successo dopo è meglio dire che ero vestito in maniera informale, diciamo camicia un po’ trendy e pettinato in maniera decente, visto che il locale dove ero andato tra le tante stronzate che propinava aveva anche quella di uno stronzissimo dress code. Niente a che vedere con il classico jeans e maglietta nera, per capirci. Alle volte mi chiedo chi cazzo me lo fa fare.
Il primo giro partendo dal lato della Prenestina serve a capire che aria tira, e poiché sto quasi elegante dopo il giro di boa degli archi metto gli occhi su una moretta con gli occhiali a montatura grossa e nera, che indossava un vestitino sobrio seppur colorato con gonna appena sopra il ginocchio, non le arrapantissime ma pur sempre sguaiate smutandate a culo de fori. Sembrava una segretaria che aspettava il bus piuttosto che una dispensatrice di coiti, così giusto il tempo di effettuare il secondo giro per tornarci che arrivo lì ma vengo anticipato clamorosamente da un ragazzino infame con una Peugeot. Con la coda dell’occhio controllo se la carica veramente e decido allora di proseguire ancora il giro, hai visto mai che qualche ritardataria esca fuori. Restano sempre le stesse, butto un altro occhio sull’eventuale riserva, una danzatrice di strada che balla tutto il tempo ma c’ha un culo che incanta, e nel mentre ripasso davanti alla postazione. Te la ritrovo lì, saranno passati forse 10 minuti. Hai visto mai che il pischello ha fatto in fretta, e poi dicono che i giovani sono una risorsa.
Si avvicina e ho un sussulto. E’ ancora più arrapante perché lascia solo immaginare quello che c’ha, con questo vestitino strizzato in vita con due belle tette non enormi ma sode, il decolté nero a spillo, provocante ma non volgare. Una zoccola di classe penso, nonostante questo alla richiesta di 30 controbatto con 20 e accetta senza fare troppe storie. Sale in macchina e tra le cose che segnano la differenza con altre mignotte è che ha persino un profumo delicato e non quelle schifezze che ti inondano la macchina e che devi tenere i finestrini aperti per due giorni per mandarlo via.
Con accento est europeo mi indica dove andare, una viuzza laterale e ben nascosti consumiamo il nostro coito in salsa yuppie. Sembriamo una coppia di colleghi con i colletti bianchi che ha una tresca dopo il lavoro piuttosto che l’incontro tra domanda di fica e offerta di fregna. Riesco a prendermela con calma, visto che a cena arrapato dalle tette di quella che mi stava vicino e sicuro che sarei finito sulla Togliatti (tanto là sapevo non se sarebbe rimediato una mazza), mi ero andato a tirare la classica pippa d’anticipo.
Volume 2Terminate le operazioni, dò alla mia concubina tutto il tempo necessario per rassettarsi, idem per me, cosa che come sto per rendermi conto sarà cruciale. Per riportarla in posizione devo rifare parte del giro di prima, e mi imbatto nell’incubo del mignottaro, una volante dei Carabinieri che ci affianca al semaforo. A finestrini aperti sottovoce le dico di non parlare casomai ci fermassero. Neanche a farlo apposta ci viene fatto cenno di accostare, cosa mai successa prima. Brivido lungo la schiena, ma non tutto è perduto, penso tra me e me. Certo che sarebbe una bella rottura di cojoni.
La volante si piazza accanto a me, il Carabiniere neanche scende dalla macchina, abbassa il finestrino e mi intima di fargli vedere patente e libretto. Senza nessuna reazione particolare gli allungo sia l’uno che l’altro, gli dico persino che dentro c’è il bollo e quello mi risponde che non è suo compito controllarlo, mentre la tipa rimane immobile, muta, e nel mentre giochicchia col telefonino.
Niente da segnalare per me, il caramba allunga l’occhio e ne approfitta per spizzare le gambe della mignotta che si gira e lo guarda con aria vagamente assonnata, visto che è quasi l’una. Ma chissà, c’era il fatto che aveva una borsa normale e non una borsettina piccola, un vestito tutto sommato normale, gli occhiali, non era truccata pesante e stava insieme a me che comunque ero vestito a tono con lei. La guardia avrà pensato che eravamo una normale coppia in giro di ritorno da qualche serata, e a lei non chiede niente. Mi rende tutto, mi dice un liberatorio “potete andare” e ripartono quasi sgommando.
Sospirone, per tutti e due, ma per non dare nell’occhio riparto anche io preoccupandomi di farmi seminare il prima possibile, come usciamo dal campo visivo dei Carabinieri accosto e commento la cosa con la tizia. Forse si è accorto di tutto e ha pensato che in fondo non rompevamo i coglioni a nessuno, forse si sarà segnato il nome. Boh, difficile intuirlo, fatto sta che siamo liberi.
Loro sono più abituate a queste cose, ma un controllo porta solo guai così rompe la tensione chiedendomi di riaccompagnarla a casa tanto per lei la serata si sarebbe chiusa qui. Manda un misterioso messaggio e ricevuta la risposta conferma la cosa. Strada facendo le chiedo il motivo di questo suo outfit, diciamo, molto formale. E mi risponde che alle volte le viene chiesto anche di accompagnare altre persone in serate extra, così stasera ha voluto provare ma non aveva funzionato granché, a parte me, il pischello di prima e un terzo avventore.
L’aria sarebbe per il bis, visto che m’è tornato durissimo, così provo ad inoltrare la richiesta per un secondo round in casa che lei inizialmente declina ma poi, vista la disavventura comune, acconsente ma a patto di fare pianissimo.
Vive dalle parti del Nuovo Salario, divide la stanza con un’altra che ancora sta lavorando in una palazzina infognatissima. Così a occhio e croce abbiamo almeno un’oretta tutta per noi. Prezzo concordato mezza piotta che però, vista la calma e la situazione, si rivela assolutamente ben spesa. Le faccio i complimenti e conto di ritrovarla nei prossimi giri, cosa che però non accadrà. Perlomeno non l’ho più riconosciuta.
Sulla strada del ritorno mi fermo a bordo strada a pisciare, sono le due e nel mentre vedo il blu della sirena di una volante dal lato opposto, che però passa e dentro nemmeno mi degnano di uno sguardo. Il cazzo è bello unto e odora di fragola.
Ammazza che seratona…”

Controllatece:

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Er Metallaro, dalla fregatura a Borghesiana alla Togliatti http://www.spottedtogliatti.org/2018/03/19/er-metallaro-dalla-fregatura-borghesiana-alla-togliatti/ Mon, 19 Mar 2018 08:45:29 +0000 http://www.spottedtogliatti.org/?p=1153 “Bella Spo’ so Er Metallaro con una tremenda verità: il dolore è sempre in agguato. Da anni ormai ogni volta che faccio un movimento sbagliato tra gambe, schiena e spalle, sono impicci, e mi sa tanto che questo finirà per pregiudicare di molto la mia mobilità dentro l’abitacolo. Non nella guida, ma quando si tratta … Continua a leggere Er Metallaro, dalla fregatura a Borghesiana alla Togliatti

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“Bella Spo’
so Er Metallaro con una tremenda verità: il dolore è sempre in agguato.
Da anni ormai ogni volta che faccio un movimento sbagliato tra gambe, schiena e spalle, sono impicci, e mi sa tanto che questo finirà per pregiudicare di molto la mia mobilità dentro l’abitacolo. Non nella guida, ma quando si tratta di caricarsi una zozza. I movimenti da e per il sedile di destra con superamento del cambio e freno a mano sono da effettuare con cautela, estrema cautela per evitare di rimanere inchiodato.
Forte anche della consapevolezza che gli anni passano ma non per questo cala la voglia di farsi una bella pelle, per la prima volta in vita mia cedo alle lusinghe della comodità e mollo la strada per una visita a domicilio. Come il medico della mutua.
D’altro canto il piccolo giretto delle mie trombamiche non è un bancomat che ogni volta che metti la tessera sgancia, sto pure sufficientemente in grana per potermi permettere un tour di classe investendo più del triplo per la bisogna. Se poi va tutto bene visto che ci si accorderebbe “a tempo”, magari riesco pure a fare doppietta come Dzeko al San Paolo.
Arrapato come non mai, nel pomeriggio giro il sito bakekaincontri alla ricerca di quello che potrebbe fare per me. Ma ricordo anche le parole di un grande frequentatore di mignotte, tale Scintilla, che con loro si è giocato una fortuna ed interrogato risponderebbe che lo rifarebbe ancora. «Occhio alle foto», mi disse una volta parlando degli annunci, «più sono bone in foto e meno sono reali. Cerca quelle che sembrano vere, dunque pure co’ la chiappa un po’ grossa, con un filo di panzetta…». Forte di questi suggerimenti, mi metto alla caccia e la ricerca richiede circa mezzora di tempo, tanto che ne esco con tre numeri. Dal primo nessun segno di vita, al secondo risponde un uomo che mi manda subito affanculo, al terzo approccia una voce italiana, direi mezza napoletana, che per la modica cifra di una piotta mi concede una doppietta a patto che non si vada troppo per le lunghe. All’incirca alla Borghesiana, le foto sembrano reali, quelle di una trentacinquenne ben carrozzata e soda, dopo le 22 rigorosamente non prima.
Carico come un cannone mi dirigo nella zona, con larghissimo anticipo, tanto che alle 21,30 sono già sotto la palazzina che ospita la mia provvisoria concubina. Una quadrifamigliare praticamente disabitata, la casa sta molto ma molto infrattata, e quando dico molto dico che veramente uno potrebbe ammazzare qualcuno qui senza che nessuno senta nulla. Decido per un giretto ulteriore e alle 22 puntuale citofono. Passo la soglia, e trovo praticamente quella che non esagero nel definire una scena che l’avrebbe fatto ammosciare ad un mandrillo.
Volume 2Vicino alla porta c’è una specie di catorcio di una cinquantina d’anni almeno, panza e culo grossi, cosce secche, truccatissima, zinne cadenti, capelli tinti con ricrescita, ancora più ridicola nella sua lingerie inadeguata su di lei. Niente di somigliante nemmeno alla lontana con quanto visto in foto. Una beffa. La cosa bella che in un’altra stanza “riceve” una sudamericana che è ancora peggio, alta più di me, quasi un orango, a primo acchitto pensavo fosse un travestito se non avessi sentito la sua voce invece molto femminile e delicata. L’unica cosa delicata di quella casa, perché forse per creare atmosfera oltre alle luci soffuse c’era anche uno stucchevole odore di cannella. Da vomito. Di buttare una piotta così non ne avevo proprio voglia, così accenno alla mia concubina che non se ne fa niente perché pensavo fosse una situazione diversa.
A quel punto da una terza porta si palesa quello che dovrebbe essere il protettore, in verità un mezzo ragazzino credo anche lui sudamericano, ancora meno in tema delle due scorfanone, forse messo lì solo per controllare. Offre prima il cambio di zoccola, poi al mio diniego alza il tono e chiede dei soldi per il tempo che ho fatto perdere lì all’allegro trio. Io sto ancora praticamente sull’uscio, ridendo gli dico che non se ne parla nemmeno, giro i tacchi e senza voltarmi apro la porta, esco, la richiudo, con passo spedito indovino subito pure il pulsante del cancelletto, arrivo in strada, apro la macchina, accendo e filo via senza che lui, uscito a sua volta dalla porta e venendomi dietro, riuscisse a controbattere una sola parola. Non lo so, se avesse avuto una pistola o un coltello poteva minacciarmi o chissà cosa, ma tanto me rodeva il culo in quel momento che se mi giravo gli avrei rotto quelle quattro ossa rachitiche che sfoggiava.
C’aveva ragione Scintilla, occhio che le fregature sono dietro l’angolo. Scintilla d’altro canto ci ha investito stipendi interi a mignotte, anche d’alto borgo, ai bei tempi sino a mezzo milione di lire a sera, dunque sa quello che dice.
E niente. Che se fa…
La vicinanza, la notte ancora giovane, il cazzo che comunque rimane sufficientemente dritto azionano il pilota automatico. Rieccomi sulla Togliatti senza manco accorgermene, stavolta inizio il tour dal lato della Casilina anziché dalla Prenestina dal quale sono abituato. Sono neanche le dieci e mezza, ed ho tutto il tempo del mondo davanti a me. Vista la delusione visiva dalla quale sono reduce, faccio i classici due giri andando ad esclusione. Viro su quella che reputo la più bella della serata, un bel mix tra un corpo molto gradevole e abbigliamento arrapante, accento dell’est europeo e profumo da quattro soldi che inonda l’abitacolo, meglio comunque della cannella. Trenta chiede e trenta vuole, non ho voglia neanche io di contrattare, la trombata è in linea con le aspettative e rimango molto soddisfatto, anche perché per paura di farmi male sto quasi più concentrato a non fare movimenti sbagliati che a chiavare. Riesco a offrire una tenuta perlomeno passabile. Chiedo per curiosità se la signora riceve anche in casa, e mi dice di sì, anche seduta stante visto che l’eventuale alcova stava lì giusto a due passi. Nonostante il sovrapprezzo mi sarebbe costata meno di quella scorfana sul sito e perlomeno prima vedevo e poi sceglievo. A saperlo prima…
Il giorno dopo, anche per cercare consolazione, racconto la disavventura a lieto fine al mio amico Scintilla. Lui, che di saggezza ne ha da vendere, mi rimprovera dicendo che quel sito è una mezza fregatura. Mi accenna al fatto che bisogna chiedere in giro per andare sul sicuro, ci sono forum appositi su questo. «Come un trip-advisor delle mignotte?» chiedo scherzando. «Esatto», risponde lui serio.
Ancora scornato, ne esco con la sola consapevolezza di tutto questo: la Togliatti non delude mai. Unica certezza in un mondo di potenziali tesori virtuali, e di cocenti delusioni reali.
Concretamente vostro
Er Metallaro”

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Er Metallaro segue il consiglio della Moretta sotto la pioggia http://www.spottedtogliatti.org/2018/03/09/er-metallaro-segue-consiglio-della-moretta-la-pioggia/ Fri, 09 Mar 2018 11:15:26 +0000 http://www.spottedtogliatti.org/?p=1127 “Bella Spo’ so Er Metallaro. L’altra sera, dopo tre lunghe settimane di pseudoammiccamenti e quelle eterne rotture de cojoni che so i messaggini sul cellulare, esco finalmente con una vecchia conoscenza che si è rifatta viva. Ho saputo, dopo un po’ di tempo da quando ci eravamo riallacciati, che fondamentalmente nella sua vita è sempre … Continua a leggere Er Metallaro segue il consiglio della Moretta sotto la pioggia

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“Bella Spo’
so Er Metallaro. L’altra sera, dopo tre lunghe settimane di pseudoammiccamenti e quelle eterne rotture de cojoni che so i messaggini sul cellulare, esco finalmente con una vecchia conoscenza che si è rifatta viva. Ho saputo, dopo un po’ di tempo da quando ci eravamo riallacciati, che fondamentalmente nella sua vita è sempre stata single e non ha mai legato con nessuno.
Fatto sta che mentre quando aveva 18 anni se la tirava da paura e ha fatto ammazzà de seghe a tutti gli amici miei, oggi c’ha poco da tirasse considerato che ha spanzato un po’, ha sculato altrettanto, e non se la fila nessuno perché di natura è molto antipatica e non fa nulla per nasconderlo. Vengo poi a scoprire che tanto tiraggio giovanile in verità non gli ha mai fruttato molto, del tipo non è che si è sposata con il Principe di Persia. Ergo, dopo anni che tutti la evitano, sta sola come ‘na cagna e c’ha ‘na fame de cazzo da paura, se è vero che è lei che prova a riallacciare i contatti scontrandosi con la mia sorpresa, quando mi sono trovato su Facebook il suo messaggio.
Io ho fiutato l’antifona e fondamentalmente a rimettere a posto qualche conto col passato non mi dispiace, in fondo è sempre una discreta fica, tirata da paura (gonna, tacco, camicetta etc) fa ancora il suo effetto, e tale si presenta all’appuntamento. Faccio il gentile quel che serve per apparecchiare una serata che dovrebbe nelle mie intenzioni portarmi dritto dritto alla logica copulazione, considerato che nei messaggi scherzando ma manco troppo non escludeva nulla riguardo il finale, usando un “chissà” che diceva e non diceva… Dopocena in un locale “trendy” (16 euro due cocktail tutto ghiaccio, mortacci loro), quindi dopo esseme imbriacato più delle chiacchiere sue che del poco alcool dentro al bicchiere, propongo di muoverci lasciando intendere che a casa sua o a casa mia non sarebbe stato male. Fuori pioveva che Dio la mandava e in fondo tanto affetto postdatato (quando ero pischello manco me vedeva) non lasciava intendere altro.
Manco avessi detto chissà che (non ho detto un cazzo a dire il vero), rinizia a ritirarsela come se fosse tornata a 18 anni facendo la sdegnata e non lasciando spiraglio alcuno alle mie ambizioni erettili. Io che per fortuna un piccolo giro di trombamiche ce l’ho e certo non mi addanno a stargli dietro, evito di insistere e gli dico che non ci sono problemi. La riporto a casa, lei scende, ciao ciao e via senza nemmeno voltarmi.
E però… Però dopo tutta una serata a sentì cazzate e intanto sbirciare dentro la scollatura di una camicetta bianca con reggiseno di pizzo, che lasciava quasi esplodere una terza abbondante e ancora in forma… Oppure a cercare di intravedere qualcosa tra gonna, calze e tacchi 12… Stavo a cazzo dritto. Inevitabilmente a cazzo dritto.
Devio così verso l’unica vera soluzione a tutti i mali. La Strada Maestra, nonostante la pioggia, mi accoglie qualche minuto prima di mezzanotte come una mamma accoglierebbe un figlio deluso. E’ un abbraccio caldo e tenero quello che trovo, morbido come due zinne rifatte, mi passa subito l’incazzatura e mi torna il sorriso. Pensavo, mi fossi diretto subito qui mi sarei evitato una bella rottura de cojoni e ora già starei a dormire.
Sotto uno di quegli ombrelli c’era la mia consolazione, alla modica cifra di un ventino, che poi sarebbero diventati 25 per mancia non richiesta ma meritata. Sul lato direzione Prenestina carico una moretta ben messa e con la faccia simpatica, che se stava grossomodo a morì de freddo. Senza troppi convenevoli ci accordiamo per la cifra richiesta. Non gira un’anima e dobbiamo anche fare lo slalom tra buche enormi, ci appartiamo in una stradella laterale nel silenzio assoluto, solo il ticchettio della pioggia sul vetro, e dopo pompa d’ordinanza e calzata nella quale sfodero una durata inaspettata, inizia a piovere in maniera insistente.
Mentre ci sistemiamo iniziamo a chiacchierare, lei parla così bene che inizialmente pensavo fosse proprio italiana. Come sempre, le mignotte servono anche a confessarsi perché tra me e loro non c’è mai niente di personale, si parla con la consapevolezza che se tutto va bene non la rivedrò più. Gli racconto insomma quello che mi è successo stasera. Senza battere ciglio ascolta tutto, e con la lucidità e il pragmatismo che solo le donne di strada hanno, mi suggerisce di scrivere a quella fica di legno che sono andato a mignotte dopo che l’ho accompagnata a casa. Giustamente, pensa lei, hai poco da perdere. Se si scandalizza, ‘sti cazzi (ha detto proprio così), se invece si ingelosisce vedrai come ti riallaccia e la prossima volta scopi (anche qui, ha detto proprio così…).
Il ragionamento, come si suol dire, non fa una piega.
E da lì una serie di ragionamenti sul fatto che avvicinandosi agli ‘anta le donne hanno poco da fare le preziose, facendo meglio a darla e sbrigandosi pure. Intanto fuori continua a piovere, di ritornare in strada con quell’acquazzone non ne ha voglia, dunque rimaniamo una buona ventina di minuti in attesa di condizioni migliori a chiacchierare. Finisce che spiove, la riaccompagno in postazione, la saluto lasciandole 5 euro per le sigarette (la mancia di cui sopra) e una volta a casa faccio come dice lei…
Volete sapere come è andata a finire?
C’aveva ragione.
Dopo una risposta scandalizzata da parte della fica de legno la notte stessa, nella tarda mattinata la principessa mi ricontatta ancora indignata ma seguo la tattica suggerita dalla mia amica notturna. Dall’essere giudicato dall’alto finisco per strappare, nel giro di due ore scarse, un appuntamento per il weekend che arriva. Gli lascio intendere che stavolta voglio finire in branda, lei ha capito che scandalizzarsi e tirarsela non serve più e forse, se Dio vuole, riusciamo anche ad evitare quei locali del cazzo dove devi pregare in ginocchio un coglione in giacca per trovare un tavolo, quando in condizioni normali con due pizze lo metteresti su una sedia a rotelle e passeresti oltre.
Chissà come andrà a finire. Male che va, se gira storto e non s’allargano ‘ste cosce maledette, c’ho sempre la mia infermierina che mi tirerà su. E non mi riferisco solo al morale.
Ostinatamente vostro
Er Metallaro”

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La fame è ‘na brutta bestia (Il Metallaro) http://www.spottedtogliatti.org/2017/10/26/la-fame-na-brutta-bestia-metallaro/ Thu, 26 Oct 2017 12:17:36 +0000 http://www.spottedtogliatti.org/?p=1016 “Bella Spo’, un paio di settimane fa ero misteriosamente in grana, più che altro poche spese affrontate e dunque portafoglio gonfio come tutto er resto, del resto… Così decido di imboccare verso la Strada Maestra dopo il compleanno di un amico trascorso ad un apericena. Una di quelle cazzate dove bevi merda, magni merda, esci … Continua a leggere La fame è ‘na brutta bestia (Il Metallaro)

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“Bella Spo’, un paio di settimane fa ero misteriosamente in grana, più che altro poche spese affrontate e dunque portafoglio gonfio come tutto er resto, del resto…
Così decido di imboccare verso la Strada Maestra dopo il compleanno di un amico trascorso ad un apericena. Una di quelle cazzate dove bevi merda, magni merda, esci da lì sbronzo e cor cazzo dritto. Per via di un sacco de fregne tutte in tiro, ma nessuna che le l’ammolla lì per lì. Vonno tutte l’invito, gli devi offrire la cena, la rosa, e tutti i cazzi che se le fregano.
Così opto per la soluzione a tutti i mali. Una bella smignottata sulla Togliatti, meno soldi e più professionalità, e nessuna che te caca er cazzo coi messaggini del giorno dopo.
Imbocco dunque la Strada Maestra, e dopo un rapido giro di ricognizione, con un silenzioso agguato faccio salire a bordo una bella morona tutta piena, che stava quasi al buio sotto l’alberi. Zinne grosse, calze a rete, tacchi alti, faccia da zoccolona, pippa der vantaggio tirata in precedenza per dare calore ai miei soldi (il solito ventino). La tipa senza troppi convenevoli, a parte la mano del buonasera, se mette a pecora e via andare. Terminata l’operazione, mi accorgo che ho una fame bestia. E’ mezzanotte passata e a parte due tramezzini e due pizzette stantie non ho magnato un cazzo, me viene l’idea di chiedere alla mia ospite se gradirebbe uno spuntino insieme. Già che ci siamo, anche se è na mignotta la cavalleria va sempre rispettata.
Pure lei c’ha fame. E senza troppe remore mi indica dove andare. Visto che abbiamo tempo ci dirigiamo ad un kebabbaro sulla Casilina, diciamo che lei è abbastanza appariscente, se vede che è ‘na mignotta, ma entriamo dentro questo posto e il padrone non dice un cazzo. Non gliene frega proprio un cazzo. E’ questo il bello di certi posti, non ti fanno domande.
Lascio scegliere la signora, quattro supplì, due crocchette, una birretta da 66 che smezziamo in due, giusto per mettere a posto lo stomaco. Se fumamo na sigaretta e parliamo del più e del meno e mi dice che stava affamatissima perché aveva fatto tardi e aveva saltato direttamente la cena.
La riaccompagno alla postazione. Al momento della scesa mi fa: grazie dello spuntino, se ripassi quando finisco fatti vedere. Mi dice grossomodo gli orari. E così attendo impaziente il prossimo attacco di fame notturno. Brutta bestia la fame…”

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