“Quell’estate del 2012 la ricorderemo sempre per essere stata quella nei cui mesi ci siamo maggiormente scorticati cappella e narici sull’asfalto de sta città bastarda.
L’amico mio lo chiameremo “Truman” per l’occasione, e all’epoca ce se chiamavamo pure tra de noi, volete sapè perché?
Se calavamo de mdma e altri additivi chimici tutti i sabati (fino all’ora de pranzo della domenica se tutto andava bene) ed eravamo convinti che sta pratica ce aprisse er terzo occhio, quello spirituale, e che ce mettesse in contatto co quello che eravamo in fondo veramente: due maniaci sessuali drogati e alcolizzati, direi adesso.
Perciò Truman= uomo vero.
Quella sera ancora nun avevo finito de lavorà quando “Truman” fece squillare il mio telefono con la suoneria che avevo personalizzato appositamente per lui, la quale era in maniera ovvia e scontata una musichetta del film “blow”.
Io e Truman facevamo l’impicci all’epoca, e ce diceva pure piuttosto bene.
Me disse “stasera me vojo rompe er culo come Alfonso Signorini zi, a sto giro finimo su studio aperto, al Pertini e a Rebibbia co na botta sola.
Altro che botta sola.
Alle 21 eravamo gia al quarto pezzo e riflettevamo su come non fosse pe niente regolare che all’ora de cena in una metropoli come Roma nun ce fossero mignotte pe strada, tra le diurne che avevano da poco staccato e le serali non ancora alla griglia de partenza.
Io dico: ma un minimo di organizzazione pe erogà er servizio no??? fate a turno pe anna a magnà, eccheccazz.
Non appena se fecero le 22 io co le movenze de Andreotti ospite da Paola Perego ma co na busta de peroni in mano metto in moto er furgone ancora carico de attrezzi e s’avviamo verso uno dei nostri supermercati del pompino low cost preferiti: er teatro tendastrisce.
Belli i tempi in cui al posto dell’esselunga ce stavano decine de teenager est europee pronte a stappatte er sottopalla per 15 euro, che ve lo dico a fà me so tuffato alla Marrazzo su una mezza nanetta che me diceva de esse bello, poi però durante l’atto me chiedeva perché cosi giovane e carino andassi “con le ragazze” e io je risposi amore mio pia sta papera pe r’collo senza fà troppe domande.
Dentro de me pensavo che già fosse un traguardo riusci a scopà co tutto quello ch m’ero inalato dentro ar cesso Der batu cada, figuramose se me volevo mette a riflette su ste questioni esistenziali.
Classica sborata a cazzo semimoscio.
Un impresa, ma so sempre stato abile a rimette i lacci dentro i pantaloni della tuta da parte a parte, e qui era un pò la stessa cosa.
Intanto vedevo Truman che cavalcava na cicciona aggrappata ar traliccio della corrente co na serie de Bangla affacciati alla ringhiera sulla Togliatti che seguivano il tutto con un certo pathos.
Lei oramai mezza spazientita, se sa, dopo 10 minuti er ventino elargito cade de valore, a na certa se toglie decretando concluso il match e assegnando er primo round del contest dei cazzi mosci: finisce con un bell’ 1-0 per il sottoscritto.
Risaliti sur furgone Truman abbastanza risentito ma non abbattuto se sdraia na raja grossa come la coda de un micetto e me dice: “questo era solo er riscaldamento” e che NON AVEVA BEVUTO ABBASTANZA e che quindi dovevamo anda’ a rinfrescasse er gargarozzo nel mistico bar sulla tiburtina che oggi conosciamo con il nome di Dubai cafè.
Tutte belle persone direi; dal tipo appena uscito da Rebibbia che chiede spicci, alle soccole rumene che se fanno er panino col pollo sorseggiando un CAPPUCCINO, a padri de famiglia che se fermano a compra 3 caramelle per cambia’ i soldi da spende a migne.
Scatta er sommergibile de vodka nella tennent’s, er negroni, er rummetto, du litri de nafta pe uso agricolo e altro ancora: insomma giungemo ar tasso alcolemico de Grignani sul palco e alla serenita’ de Biggiogero co buonanima de Giuseppe Uva quando andavano in giro ad ululare spostando transenne.
Era diventato d’obbligo er pit stop de rifornimento alle case de san basilio, of course.
Rimasi scioccato nel vedere quella chiavica de Truman acquistare oltre vari colli dell’articolo de punta anche svariate buste di erba, facendo un purino corto e ciccione con tempistiche subitanee, cosi istantanee da famme pure io du tiri senza ave’ er tempo pe capi’ che me sarei imparanoiato come un gatto chiuso dentro na gabbia de dobermann.
Mò, dovete sapè che sti cazzo de pezzetti che fanno in queste grosse piazze de spaccio so delle bustine quadrate de plastica morbida, e questi riescono a faje er nodo pe chiudele, io non ho mai capito come, ma ad ogni modo te ritrovi co na cosa che praticamente so du palline collegate.
Una de plastica e l’altra… no.
La devi allenta’ coi denti perché senno’nun ce riesci e io che stavo lucido come Maradona a USA ’94 mozzico la pallina sbagliata causando na piccola valanga de neve su me medesimo che guidavo.
Manco er tempo de invoca Nostro Signore Gesu’ Cristo Redentore che me ritrovo sto facocero che me grugniva e grufolava addosso co n pezzo de carta vetrata da 80 arrotolata che aveva trovato sur cruscotto.
Tutto davvero molto bello, pensavo quasi me volesse fa un ciucciotto in amicizia e invece no, fatto sta che er round del pezzo n.5 finisce tutto a favore de Truman che se ritrova trasformato in Mazinga, ma co la narice destra scorticata.
Era giunto er momento topico della serata: la caccia alle turborumene acide da ammorbidi’ a suon de pezzi da 20 cosi come se ammolla er pane secco co acqua e zucchero (ma forse voi sta pratica nun la intendete)
Territorio de caccia: tiburtina dalla vitrociset all’incrocio co Salone e ritorno.
Caricamo un classico esemplare de iubi transilvana longilinea dal gran bel culo ma senza tette e s’accordamo pe na doppia pompa cabrio a turno alla manco troppo modica cifra de 70 euri.
Inizio io perché come a pallavolo la battuta la fa quello che ha segnato er punto prima.
Me concentro, respiro, lei lavora con perizia e cosi riesco ai primi sintomi de spazientimento suo ad espellere il liquido seminale (che forse era diventato un narcotico pure quello) il che significava er temporaneo DOPPIO vantaggio sul mio compagno di scorribande, cosi la pressione sulle spalle der povero Truman crebbe e forse fu proprio quella a fotterlo ancor prima di cominciare.
Dopo du minuti mentre io ero seduto davanti co sta mascella scarrellabile come na beretta la iubi esordisce infastidita “ao’ ma non te se alza proprio eh, qua non funziona niente… se non te piaccio perché mi hai scelta??” Ancora non aveva capito povera lei, che Truman stava incartato come n faraone, però lo fece pochi secondi dopo quando lasciò all’improvviso il pipo del nostro eroe emettendo uno schiocco tipo “E’ RONCO” ed esclamando “aaaaaahhhh ma tu hai pippato!!! Se lo sapevo non venivo, e mò che facciamo???”
Truman co tutta la freddezza del mondo rispose dopo na breve pausa de suspence, le disse: “ti pago per ciucciare questo straccetto 10 minuti e tu lo ciucci questo straccetto 10 minuti e poi smetti, tesoro mio mica semo tutti regazzinetti che schizzano dopo 10 secondi!”
Er ragionamento non faceva veramente na piega messo davanti al contratto regionale de fornitura del servizio e cosi quella continuò nella sua mansione, peccato che poco dopo attacco’ un pippone assurdo sul male che ci faceva drogarci e che ci avrebbe dovuto prendere la polizia e che non si viene a scopare da fatti e bla bla bla.
Risultato: sportello aperto de botto ancora a cazzo de fori e un bel “ao ma vattene affanculo a don mazzi, ma che sei mi madre!!!?!”
Ormai s’erano fatte le 4 passate e la mercanzia iniziava a scarseggiare, cosi come la speranza der povero Truman de raggiungeme nella prestigiosa graduatoria delle sburate cor moscione.
Chi è de Roma, e specialmente de Roma est, ce lo sa cosa resta da fare quando stai cosi up a quell’ora:…”
Trumanatece: