“Bella spo!
Dall’antipodo der mezzo telematico, un riflessivo K.D.S.
Ultimamente m’è capitato de divide er materasso co una che diceva de amamme ma non perdeva occasione pe dilaniamme er core con inopportune introspezioni sul significato della parola fedeltà in un rapporto di coppia.
Stanco e straziato da st’amore malsano decido de salutalla e torna nel più consono luogo d’effusioni, er marciapiede.
Giro per strada con in corpo più alcool che dignità alla ricerca de na falena, incontro lei, tacco a spillo trasparente/glitterato, pantalone lacerato nero, felpetta in paiette acqua marina, dreadlocks. Perplesso da cotanta inappropriatezza nel dress code internazionale delle Zoccole me fermo a contratta, bruttina per i canoni generali, pareva Gollum co na parucca de Bob Marley, tutto adagiato su na corporatura scheletrica ricolma de tatuaggi.
Era na tossica, se vedeva e non faceva niente pe mascherallo.
Fatto sta che ci accordiamo e mi porta in una lupanara per assolvere al pattuito calo di pudore.
Entramo e comincia a acchittasse na pipetta con non so cosa, al suo invito di usufruirne declinati.
Comincia co pompa a pellet, rega, veramente dignitosa, ogni tanto se fermava pe anna a fa un tiro e io l’attendevo trepidante cor cazzo in mano. Smorzacandele de giustezza, je dava forte la secchetta, e come cazzo je sonava a sorca a ogni sali e scendi, no smorza old school, no quelli che fanno e ragazzine ritardate de mo che se mettono sopra co sti culoni deformi e te twerkano sur cazzo, brutte deficienti quella è n’altra posizione, o smorza candela se chiama così perché se deve fa co lei dritta che fa su e giù, er cazzo è na candela e lei deve fa come er Cappuccio che serve a spegne a cand… ma che cazzo sto a spiega che manco sanno come è fatta na candela… Vabbè concludo co na sborata de prepotenza a pecora. Mentre lei ancora nuda sul letto me guardava rivestimme, esordì con “sete tutti uguali, ve lo prendo in bocca, me scopate e ve ne annate” ovviamente la risposta giusta sarebbe stata: “grazie ar cazzo, sei na zoccola…” Tuttavia invece di andarmene mi misi accanto a lei nel letto ed iniziammo a parlare, cose futili, parlava più lei che io, tuttavia ero veramente interessato a quel che mi diceva, per un attimo guardandola pensai: “è la donna della mia vita”.
Malgrado il divario tra cliente e meretrice ci fu uno sguardo strano, come di imbarazzo tra tutti e due, se semo sentiti nuovamente adolescenti, appoggiò la testa sul mio petto e si strinse forte a me, io con fare protettivo l’abbracciai, continuammo a parlare, progettando anche una fuga abbandonando tutto e tutti, così, abbracciati.
Mai in vita mia, con una fidanzata, una mestierante o una ragazza da una botta e via ho avuto un’empetia così trascendentale d’affetto e amore, che travalica tutti i muri e le barriere che la società ci impone, sia tra uomo e donna, che tra puttana e cliente. Gli unici dieci minuti di amore vero che ho provato in vita mia li ho passati con una zoccola. Mi accompagnò alla porta, mi abbracciò e mi disse grazie, stava quasi per sbotta a piagne io je feci na carezza de circostanza, e con bacio sulla guancia la lasciai la… chissà che cazzo se stava a fuma…
Sulla strada del ritorno, pensai, con gli occhi lucidi, non solo per via dell’alcool o del fumo della sigaretta, ma soprattutto per via della consapevolezza nel cuore dell’impossibilità del repitersi in questo vita di un momento così stupendo, magnifico e perfetto, vi lascio con una considerazione, autocitandomi.
Si dice che l’amore non corrisposto sia pur sempre Amore, non vedo perché l’Amore sotto compenso non possa essere giudicato tale.
Un’assorto saluto da Er K.D.S.”
Le riflessioni d’amore der K.D.S. con la tossica
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