Er Metallaro segue il consiglio della Moretta sotto la pioggia

“Bella Spo’
so Er Metallaro. L’altra sera, dopo tre lunghe settimane di pseudoammiccamenti e quelle eterne rotture de cojoni che so i messaggini sul cellulare, esco finalmente con una vecchia conoscenza che si è rifatta viva. Ho saputo, dopo un po’ di tempo da quando ci eravamo riallacciati, che fondamentalmente nella sua vita è sempre stata single e non ha mai legato con nessuno.
Fatto sta che mentre quando aveva 18 anni se la tirava da paura e ha fatto ammazzà de seghe a tutti gli amici miei, oggi c’ha poco da tirasse considerato che ha spanzato un po’, ha sculato altrettanto, e non se la fila nessuno perché di natura è molto antipatica e non fa nulla per nasconderlo. Vengo poi a scoprire che tanto tiraggio giovanile in verità non gli ha mai fruttato molto, del tipo non è che si è sposata con il Principe di Persia. Ergo, dopo anni che tutti la evitano, sta sola come ‘na cagna e c’ha ‘na fame de cazzo da paura, se è vero che è lei che prova a riallacciare i contatti scontrandosi con la mia sorpresa, quando mi sono trovato su Facebook il suo messaggio.
Io ho fiutato l’antifona e fondamentalmente a rimettere a posto qualche conto col passato non mi dispiace, in fondo è sempre una discreta fica, tirata da paura (gonna, tacco, camicetta etc) fa ancora il suo effetto, e tale si presenta all’appuntamento. Faccio il gentile quel che serve per apparecchiare una serata che dovrebbe nelle mie intenzioni portarmi dritto dritto alla logica copulazione, considerato che nei messaggi scherzando ma manco troppo non escludeva nulla riguardo il finale, usando un “chissà” che diceva e non diceva… Dopocena in un locale “trendy” (16 euro due cocktail tutto ghiaccio, mortacci loro), quindi dopo esseme imbriacato più delle chiacchiere sue che del poco alcool dentro al bicchiere, propongo di muoverci lasciando intendere che a casa sua o a casa mia non sarebbe stato male. Fuori pioveva che Dio la mandava e in fondo tanto affetto postdatato (quando ero pischello manco me vedeva) non lasciava intendere altro.
Manco avessi detto chissà che (non ho detto un cazzo a dire il vero), rinizia a ritirarsela come se fosse tornata a 18 anni facendo la sdegnata e non lasciando spiraglio alcuno alle mie ambizioni erettili. Io che per fortuna un piccolo giro di trombamiche ce l’ho e certo non mi addanno a stargli dietro, evito di insistere e gli dico che non ci sono problemi. La riporto a casa, lei scende, ciao ciao e via senza nemmeno voltarmi.
E però… Però dopo tutta una serata a sentì cazzate e intanto sbirciare dentro la scollatura di una camicetta bianca con reggiseno di pizzo, che lasciava quasi esplodere una terza abbondante e ancora in forma… Oppure a cercare di intravedere qualcosa tra gonna, calze e tacchi 12… Stavo a cazzo dritto. Inevitabilmente a cazzo dritto.
Devio così verso l’unica vera soluzione a tutti i mali. La Strada Maestra, nonostante la pioggia, mi accoglie qualche minuto prima di mezzanotte come una mamma accoglierebbe un figlio deluso. E’ un abbraccio caldo e tenero quello che trovo, morbido come due zinne rifatte, mi passa subito l’incazzatura e mi torna il sorriso. Pensavo, mi fossi diretto subito qui mi sarei evitato una bella rottura de cojoni e ora già starei a dormire.
Sotto uno di quegli ombrelli c’era la mia consolazione, alla modica cifra di un ventino, che poi sarebbero diventati 25 per mancia non richiesta ma meritata. Sul lato direzione Prenestina carico una moretta ben messa e con la faccia simpatica, che se stava grossomodo a morì de freddo. Senza troppi convenevoli ci accordiamo per la cifra richiesta. Non gira un’anima e dobbiamo anche fare lo slalom tra buche enormi, ci appartiamo in una stradella laterale nel silenzio assoluto, solo il ticchettio della pioggia sul vetro, e dopo pompa d’ordinanza e calzata nella quale sfodero una durata inaspettata, inizia a piovere in maniera insistente.
Mentre ci sistemiamo iniziamo a chiacchierare, lei parla così bene che inizialmente pensavo fosse proprio italiana. Come sempre, le mignotte servono anche a confessarsi perché tra me e loro non c’è mai niente di personale, si parla con la consapevolezza che se tutto va bene non la rivedrò più. Gli racconto insomma quello che mi è successo stasera. Senza battere ciglio ascolta tutto, e con la lucidità e il pragmatismo che solo le donne di strada hanno, mi suggerisce di scrivere a quella fica di legno che sono andato a mignotte dopo che l’ho accompagnata a casa. Giustamente, pensa lei, hai poco da perdere. Se si scandalizza, ‘sti cazzi (ha detto proprio così), se invece si ingelosisce vedrai come ti riallaccia e la prossima volta scopi (anche qui, ha detto proprio così…).
Il ragionamento, come si suol dire, non fa una piega.
E da lì una serie di ragionamenti sul fatto che avvicinandosi agli ‘anta le donne hanno poco da fare le preziose, facendo meglio a darla e sbrigandosi pure. Intanto fuori continua a piovere, di ritornare in strada con quell’acquazzone non ne ha voglia, dunque rimaniamo una buona ventina di minuti in attesa di condizioni migliori a chiacchierare. Finisce che spiove, la riaccompagno in postazione, la saluto lasciandole 5 euro per le sigarette (la mancia di cui sopra) e una volta a casa faccio come dice lei…
Volete sapere come è andata a finire?
C’aveva ragione.
Dopo una risposta scandalizzata da parte della fica de legno la notte stessa, nella tarda mattinata la principessa mi ricontatta ancora indignata ma seguo la tattica suggerita dalla mia amica notturna. Dall’essere giudicato dall’alto finisco per strappare, nel giro di due ore scarse, un appuntamento per il weekend che arriva. Gli lascio intendere che stavolta voglio finire in branda, lei ha capito che scandalizzarsi e tirarsela non serve più e forse, se Dio vuole, riusciamo anche ad evitare quei locali del cazzo dove devi pregare in ginocchio un coglione in giacca per trovare un tavolo, quando in condizioni normali con due pizze lo metteresti su una sedia a rotelle e passeresti oltre.
Chissà come andrà a finire. Male che va, se gira storto e non s’allargano ‘ste cosce maledette, c’ho sempre la mia infermierina che mi tirerà su. E non mi riferisco solo al morale.
Ostinatamente vostro
Er Metallaro”

views
10