“Bentrovato Spò, un cordiale saluto da Via Nettunense e dal tuo mignottaro seriale e serale pontino, con in mano er solito ventino.
E’ da un po’ che nun te scrivo e c’ho qualche arretrato di cui informarti.
A naso, in questi 20 giorni, credo di aver chiuso definitivamente il cerchio delle mignotte del tratto Padiglione-Villa Claudia: tutte quelle disposte al bocca-fica a 20€ direi che le ho scopate; resta fuori sempre la bruttona coll’occhiali al Macdonalds, ma in compenso oggi so’ che lavora fino alle 5 (quando tutte le altre alle 2 già se so’ date), quindi prima o poi me farò coraggio e premierò la sua abnegazione.
Tra le new-entry la simpatica Alexandra, ma ti manderò una storia a parte per lei perché la situazione lo merita.
Così sto iniziando un giro di riperlustrazione delle migliori: sono tornato perciò da Corina a Padiglione, sempre meravigliosa e accattivante, che stavolta si è esibita in una piacevole pecorina in camporella appoggiata con due dita sul cofano (giusto due dita perché la macchina era veramente zozza), e da Roxana, er culetto meraviglioso del benzinaio dopo, simpatica e socievole, nonostante non abbia voluto farsi toccare le tette. Tempo e soldi, comunque, sempre spesi bene.
Il vero colpo di teatro, però, è stato giocato con Natalia, non so se te la ricordi, l’anoressica. Considerando che è l’unica che si affanna nella difficoltosa arte degli smorzacandela, negrette escluse, me la ricarico con piacere, anche se all’inizio sto un po’ nel dubbio che sia lei. Infatti il ghiaccio si rompe proprio quando mi (ri)presento e mi conferma il suo nome, così le dico che ci siamo già visti e le solite quattro chiacchiere, facendo anche la bella figura di aver notato il cambio di taglio di capelli (in effetti stava mejo quann’era roscia). Stavolta l’imbosco è diverso: mi fa scendere in un terreno pieno di fiocchetti bianchi, reperti archeologici di precedenti uomini che hanno amato la loro partner in affitto, roba che se ce scrivevano i numeretti per tera sembrava de sta tipo su “campo minato”, er giochetto de windows 95.
Se leva le scarpe, se leva le mutande e parte er boccacicio. Come l’altra volta pe’ passa er tempo je conto le costole, poi allungo la mano e je tocco er culo, anzi, l’osso sacro… visto che nun sembra infastidita, come direbbe Piccinini, cor dito je parto de sgrillettata morbida: ce sta.
Er cazzo s’arazza e coi piedi vicino ai miei fianchi parte la cavalcata. E nonostante l’aspetto trasandato e l’assenza de tette, me fa salì un maiale che mannaggia i tendini der braccio de Cristo crocifisso. S’affanna e se dimena ma io nun schizzo, a ‘na certa se ferma… romanticamente je faccio: “sei stanca?” e nun je dò manco er tempo de risponne. Je metto un braccio dalla schiena al collo e co’ un gesto de forza fatto pe’ 3/4 de cazzo e pe’ 1/4 de bacino, me carico sti 34 chili de pelle e de ossa e la sbatto sur volante e da sotto la comincio a spigne variando er ritmo. ‘a spò, n’ce crederai perché ancora mo’ che ce ripenso n’ce credo manco io… Dar suo proverbiale silenzio iniziano un po’ de mugolii e lo so che nun è normale crederlo, ma sembravano ‘na cifra goduti, soprattutto quanno pure lei m’arotola n’braccio dietro alla testa.
Sboro de gusto, sboro copioso. Sboro romantico e rigenerato. Resto cor dubbio che forse c’aveva vojia pure lei de godessela e avrei dovuto daje er tempo suo, ma sulla strada so’ er padrone e dopo pagato decido come e quando.
E ce lo so’ che è sbajiato, tremendamente sbajiato, ma da Natalia già so’ che ce rivado, appena la ribbecco allo spartitraffico. Perché nun è bella, nun è accattivante, pesa meno de ‘na saccoccia de KC1 e fa pure un pochetto pena… ma c’è chimica, c’è passione.
Vojo dì, pure solo a riparlanne mo’, già m’è risalito er durello.
Speriamo che la prossima volta sarà ‘na delusione con lei Spo. Speriamo, sennò a sto giro vado a prenotà le bomboniere.”
Di nuovo da Natalia su Via Nettunense
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