“Bella Spò so Alex © te ricordi de me? Ti raccontai tempo fa della mia esperienza co Badoo e i tubi innocenti . Te vojo narrà sta storia che mi è capitata qualche anno fa quando lavoravo nelle zone de Ardea e dintorni.
Era un venerdi di Luglio e solitamente a pranzo andavo a magnà a na pizzeria curdo-rumena (la chiamavo così perché il proprietario era curdo e la moglie rumena, 2 nazioni così unite nun le trovi manco dentro na gang bang multirazziale) te dico solamente che faceva un menù fisso con 1 primo,1 contorno e 1 acqua alla modica cifra de 7 euri , te lascio immaginà er degrado che lasciavano trasparì quelle pietanze nel piatto.
Quel giorno però non avevo voglia de magnà a solita sbobba e m’era salito er maiale che dovevo annà a schizzà con Superbia ed Arroganza.
Apro er portafoglio e noto che avevo solamente 1 pezzo da 10 euri e un po’ de rame. Comincio a pensà do fa sto investimento cercando il miglior rapporto qualità/prezzo e me viene in mente la famosa Via di Valle Caia popolata solamente da distese di camporelle incontaminate e da Gibboni di qualità rara.
Arrivo alla meta e comincio a perlustrà la zona spizzando ogni buco nella sterpaglia e ogni bordo strada alla ricerca della preda da schioppà con violenza.
Dopo 3-4 giri di ronda adocchio una bella scimmietta dall’altra parte della strada che alla mia vista inizia a inviarmi bacetti e mi indica a gesti di andare da lei, io senza esitare gli gesticolo che faccio il giro e arrivo.
Mi fermo a bordo strada e intavolo la trattativa per la prestazione, pretendevo un bel bocca/figa a 10 euri (in primis avevo solo quelli ed in secondis avevo voja de penetramme un bel gibbone) dopo un po’ di insistenza e con la minaccia continua de andà a scopà da na collega me annuisce e me dice de seguilla.
Armato d’occhiali da sole (pe camuffamme nel caso fosse passato qualcuno di mia conoscenza) scendo e la seguo. Ci addentriamo dentro na boscaglia fitta piena de rovi e de calcinacci sparsi ovunque, in lontananza intravedo un materasso lercio e bicolore (presentava na colorazione mista tra il bianco sporco e marrone terra) , una busta de plastica bianca come cestino e intorno c’era un campo minato de cartacce de Serena Nature.
La mestierante se presenta e me dice de chiamasse Julia, nel frattempo apre la bustina che aveva con sé e tira fori un bel guanto Serena, io ero là inerme e tutto fomentato (come se fosse la prima scopata della mia vita) me sbottono i pantaloni e je tiro fori er cucciolo.
Come riportato nel galateo delle mestieranti è buona educazione pronunciare la classica frase (ovviamente scontata come i pan di stelle al conad) pe famme sentì importante e pe famme crede che c’ho er cucciolo più grosso del mondo “Tu avere cazo grande, belo grande”. Io tutto serio e deciso ormai ero a un passo dallo schizzaje pure l’acido lattico che c’avevo in corpo je dico “Julia su mettime sto coso e famme scopà” lei zitta obbedisce e me inizia a fa na pompa di discreta fattura (voto 5.5 potrebbe fare di più , manca l’impegno) dopo un paio de minuti a ciuccia je dico bella girate che mo te faccio sentì come abbaia er cucciolo.
Lei senza neanche dire una parola se tira giù le mutande e se posiziona a pecorina, io senza pudore me sputo sulla mano e je metto un par de dita in fregna seguito dal cucciolo che affamato com’era non vedeva l’ora de magnà quel pezzo de ciccia rosa.
Inizio a scopammela pe gradi , parto piano e aumento a poco a poco e non me fermo fino a quando non sento che me sto a scopà pure l’intestino crasso e tenue.
Ad una certa lei inizia a toccarmi la coscia con la mano come ad indicare di dover smettere , me la stavo scopando con una violenza ed una foga inaudita, in quel preciso instante capii che era arrivato il momento di riempirla del mio siero misto all’acido lattico caldo e cremoso come un ciobar appena fatto.
Finito il tutto e pienamente soddisfatto mi ricompongo , mentre Julia si prepara per il prossimo cliente e si da una sistemata approssimativa noto sotto la sua busta poggiata a terra un piccolo pezzo di carta dal colore rosato, curioso come na vecchia de paese me avvicino ,sollevo la busta e mi ritrovo davanti 10 euri tutti accartocciati e piegati meticolosamente come un dado knorr.
Zitto e attento a non farmi sgamare sollevo la busta e mi precipito sul decino, appena lo afferro lei se gira e me dice testuali parole “Che fare tu?” io colto de sorpresa e con le mani nel sacco je rispondo semplicemente “ sto a pià un fazzoletto posso? Lei “ si si” Io freddo e impassibile prendo sto fazzoletto e me lo metto in tasca insieme al decino.
Una volta pronti e tutti belli sistemati ci dirigiamo verso l’uscita, avevo un’aria di soddisfazione e di leggerezza addosso per:
1) Come avevo sfruttato al meglio quei 10 euri
2) Aver schizzato con arroganza e prepotenza
3) Aver schizzato a costo Zero (cosa più importante)
Be Spò anche questa parabola della mia vita ti è stata narrata, ti confesso che nella strada del ritorno me sentivo na merda per avergli sottratto quei 10 euri (guadagnati dignitosamente a suon de chinotti e de scopate selvagge) , però il senso di colpa s’è subito alleviato poiché li ho investiti nella pizzeria curdo-rumena per il mio solito menù a 7 euri.
Alla Prossima
Il tuo seguace
Alex ©”
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